lunedì 23 giugno 2008

"L'acqua divide gli uomini, il vino li unisce" (Libero Bovio)


Questa mattina invece non e' andata proprio cosi', con buona pace di Libero Bovio, l'acqua ha riunito una cinquantina di persone sulla piazzetta di Cadrezzate per partecipare alla quinta traversata a nuoto del lago di Monate.
C'erano due tracciati tra i quali poter scegliere, uno da 800 metri ed uno da 2000.
Sono rimasto in dubbio fino all'ultimo momento su quale distanza percorrere, nuotare nel lago non e' come nuotare in piscina, al di la' della questione sicurezza ci sono molte altre cose che fanno una differenza sostanziale: le zone fredde, la scarsa e a volte nulla visibilita' sott'acqua, la mancanza di riferimenti che ti costringe ad allungare la respirazione per poter guardare avanti per capire se sei sulla rotta giusta, cosa che spezza un po' il fiato e i maroni a chi e' abituato a nuotare "a testa bassa" nell'acqua clorata.
Dalla piazzetta io e Mirko guardavamo la posizione delle boe. Il percorso e' di forma triangolare, ci sono tre boe, una rossa e due gialle, che fanno da vertici, si lasciano le boe a sinistra e si nuota attorno a questo triangolo, l'ultimo vertice del triangolo e' la spiaggetta dalla quale si parte e si arriva.
Come, come? Un triangolo con 4 vertici? No, una boa gialla e' distante 400 metri da riva e chi fa' il percorso da 800 metri raggiunge quella e torna indietro.
La boa rossa e' abbastanza vicina a riva, ma la seconda e' quasi solo un puntino giallo all'orizzonte. Gia' quella distante 400 metri sembra molto distante.
Ma siam proprio sicuri di farcela? Guardo e riguardo quelle benedette boe, mi immagino a nuotare tra una e l'altra... sembrano lontanissime... devo proprio?
Al momento dell'iscrizione non sto a pensarci troppo e barro la casella con scritto "2000 mt.", se si fanno le cose tantovale farle come si deve, no?
Mi danno la cuffia col numero "9", cerco di convincermi che la cosa sia di buon auspicio e che non mi sarebbe potuto capitare un numero migliore.
C'e' qualcuno che mette in dubbio le distanze delle boe, la cosa inizia a creare un po' di rumore e lamentele "...saranno almeno 4000 metri questi!", cosi' i motoscafi escono e ricontrollano le posizioni col GPS che sostanzialmente rimangono invariate.
Forse e' solo un po' di ansia pre-gara, mi viene in mente una vignetta che avevo visto dove portiere e rigorista si guardano prima di battere il calcio e nelle loro menti il portiere vede una porta immensa con lui microscopico tra i pali, metre il rigorista vede un portiere enorme che occupa completamente una porta minusola... mi viene un po' da ridere e mi sento abbastanza incoraggiato dal fatto di... non essere il solo ad essere ansioso!
Siamo in sei del nostro guppo nuoto, sei facce note, tra cui quella di Dario che si e' beccato la cuffia col numero "17", probabilmente avrei trovato di buon auspicio anche quella se fosse toccata a me.
La gente inizia a prepararsi, quasi tutti hanno la muta e si impomatano di vaselina le varie zone del corpo a rischio sfregamento: collo, ascelle, spalle.
Siamo in sei del nostro gruppo ed iniziamo i preparativi, anche perche' mancano venti minuti alla partenza e non abbiamo ancora assaggiato l'acqua.
Il lago oggi non e' freddo, pero' il cielo nuvoloso e scuro lo rende molto buio, le lenti scure dei miei occhialini fanno il resto: non vedo sott'acqua, pazienza...
L'organizzazione richiama tutti a terra per spiegare percorso e regole, la partenza e' in acqua ma l'arrivo a terra, in caso di bisogno si alza la mano e arriva la canoa a recuperarti...
Tutti in acqua, le ultime chiacchiere e suona la sirena della partenza. Non siamo in tanti, pero' il punto di partenza e' abbastanza piccolo e la gente mi sembra un po' ammassata, decido di seguire il consiglio di Dante e lascio andare quasi tutti, parto solo quando vedo abbastanza spazio.
In meno di un centinaio di metri mi ritrovo di nuovo in mezzo al casino, cerco la boa rossa ma vedo solo spruzzi bianchi, la gente va un po' in tutte le direzioni e non riesco a vedere gli altri del gruppo... non so se sto andando nella direzione dei 2000, non vorrei finire a seguire quelli che fanno gli 800... cosa faccio?
Guadagno qualche posizione nel gruppo ma aumenta il disagio, mi tocco dentro un paio di volte con qualcuno alla mia destra, sento una mano sui piedi, ho due non distanti dalle mani... inizio a pensare che sto nuotando con le lenti a contatto e che se mi si spostano gli occhialini dovro' alzare la mano e tornare a riva su una canoa... mollo.
Nuoto un po' con la testa fuori e cerco il mio spazio fuori dal gruppo e... fuori dalla linea retta che porta alla prima boa.
Mi rendo conto di aver spinto troppo per raggiungere gli altri, vedo le boe gialle dei nuotatori che iniziano a ad allontanarsi, vedo finalmente la boa rossa e sono completamente fuori rotta. Mi trovo improvvisamente solo e distante anche dalle canoe della sicurezza, la voglia di alzare il braccio e' gia' tanta, non so se proseguire, chiamare una canoa o tornare a riva a nuoto.
Cerco di rilassarmi e far tornare il respiro regolare, mi rendo conto di avere sbagliato quasi tutto, ma non importa, voglio arrivare in fondo, non m'interessa se saro' l'ultimo ad arrivare. Lascio la boa rossa alla mia sinistra, sono rientrato nel tracciato, guardo indietro per vedere se sono l'ultimo, ma pare di no, c'e' qualcuno che l'ha presa ancora piu' con comodo, non avrei mai detto!
Qualche bracciata e mi ritrovo in una situazione abbastanza strana, vedo arrivare una persona a destra e tre a sinistra... In due fermiamo a guardarci un po' stupiti, lascio "attraversare" e riparto... ma cosa succede?
Succede che i percorsi si incrociano, quello da 2000 metri con quello da 800, possibile che non ci abbiano pensato prima??? Trovo la cosa abbastanza grottesca e penso che il rag. Filini non avrebbe saputo far di meglio... vabbe', tanto ci e' un attimo e comunque oggi non si guarda il cronometro.
Alzo la testa ogni 8 bracciate, della boa gialla in fondo al lago neppure l'ombra, molto piu' avanti vedo pero' il grosso del gruppo, mi fido e tengo la stessa direzione.
Raggiungo e affianco un altro nuotatore in costume, nuota piu' o meno col mio stesso ritmo, decido di stargli accanto.
Non serve tanto per capire che anche lui non e' molto esperto, abbiamo la tendenza a nuotare a zig-zag tutti e due, ogni tanto ci allontaniamo e poco dopo ci siamo praticamente addosso... iniziamo a vedere la boa... manca ancora un bel po', ma oramai abbiamo preso un bel ritmo e continuando a zigzagare ci avviciniamo sempre piu'.
Quando passiamo a destra della boa cerchiamo tutti e due di nuotare con la testa fuori per vedere dov'e' la spiaggia.
Passare questa boa fa l'effetto viagra al mio morale, vedere l'arrivo e sapere che la parte piu' lunga del percorso e' gia' fatta mi da una carica inaspettata.
In realta' questo tratto non e' cosi' corto, quindi cerco di mantenere lo stesso ritmo e di non rischiare un crampo a 200 metri da riva, non ne varrebbe proprio la pena, visto che il lato "agonistico" della nuotata me lo son gia' giocato, cerchiamo almeno di arrivare in fondo e goderci il giro.
Continuo nel mio zigzag, l'occhio cade spesso sulle ville in riva al lago coi loro prati all'inglese... non male...
Mancheranno 400 metri e decido di allungare un po' le bracciate, rimanendo naturalmente nello standard di una nuotata senza pretese e sento che il fisico risponde ancora bene agli ordini.
La riva e' sempre piu' vicina, sono gia' arrivati tutti o quasi, inizio a vedere il fondo, l'acqua diventa sempre piu' bassa finche' posso appoggiare i piedi e uscire.
Il cronometrista segna il mio tempo. Usa l'orologio, strano... avrei detto che sarebbe servito il calendario!!!
Raggiungo gli altri del gruppo che si stanno gia' cambiando per sapere com'e' andata, son tutti visibilmente soddisfatti e piu' o meno stanchi.
Guardo verso il gazebo dove abbiamo pagato i 15 euro di iscrizione e noto con tanto stupore (ma proprio tanto...) che sul banco ci son solo cuffie e fogli di carta, niente gatorade, non una barretta o una fetta di pane e marmellata... nulla! Possibile???
Assolutamente si. Premiazione ai primi tre classificati di ogni percorso, al piu' giovane ed alla prima donna, medaglietta ricordo a tutti e tanti saluti.
Evidentemente al rag. Filini (sempre quello che ha incrociato i percorsi...) non deve essere mai capitato di nuotare per piu' di mezz'ora, altrimenti avrebbe pensato ad offrire almeno un bicchiere d'acqua a chi usciva dal lago.
Bilancio della mattinata? Sono tornato a casa dopo la mia prima traversata con la soddisfazione di avere attraversato un lago con le mie forze, la stanchezza di aver nuotato per 46 minuti, un sacco di cose da raccontare a mia moglie che aspettava a casa e... una sete della madonna!
L'anno prossimo, se ci sara' una sesta edizione, partecipero' quasi sicuramente, sperando che l'organizzazione possa migliorare un po', magari grazie anche a questo mio piccolo contributo, in ogni caso non andro' piu' a una traversata senza portarmi dietro una bottiglia d'acqua e qualcosa da mangiare.
Alla prossima!

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