mercoledì 9 luglio 2008

Sul lago d'Orta come alle Termopili

Domenica 6 luglio 2008, anche stavolta i metereologi sembrano avere azzeccato le previsioni, nubi poco rassicuranti nel cielo grigio di un luglio che di estivo quest'anno ha veramente poco.
Che faccio? Parto per andare a far la traversata del lago d'Orta senza iscrizione e col temporale in arrivo o me ne sto a casa a poltrire un po'?
Domanda retorica, ovvio che parto e devo anche muovermi perche' sono in "lista d'attesa" per la partecipazione alla gara avendo ritardato troppo l'iscrizione.
Il viaggio non e' lunghissimo, ma dovendo farlo da solo decido di iniziare la giornata con un po' di buona musica per darmi il giusto feeling, cosi' mi ritrovo con l'autoradio a palla a cantare a squarciagola una fantastica sequenza: the joker - wild thing - lust for life - anarchy in the UK che decido di ripetere per tutto il tragitto.
Arrivo a Pella dopo aver sbagliato strada un paio di volte, devo parcheggiare nel parcheggio piu' distante dal punto di ritrovo. Prendo il mio borsone dove ho dentro di tutto e di piu': mangiare, bere, 2 cuffie, 2 paia di occhialini, ciabatte, accappatoio, muta, costume, manifesti volantini e moduli per le iscrizioni alla traversata del lago maggiore, praticamente mi incammino carico come un'asino verso il centro storico del paese, in una situazione del genere potevo forse pretendere che non iniziasse a piovere? Ovviamente no ed inizio a sentire le prime goccie d'acqua sulla testa.
Arrivo in piazza Motta, ci sono gia' un centinaio di persone in coda di fronte ai gazebo dell'organizzazione e non so quante altre sotto qualsiasi cosa possa offrire riparo dalla pioggia, dalla giostra dei bimbi agli alberi sul lungolago.
Non avendo gia' un numero assegnato devo aspettare che tutti quanti ritirino il pacco gara per potermi iscrivere, questo vuol dire aspettare per oltre 2 ore quasi sempre sotto l'acqua.
Finalmente danno il pacco gara anche a me, sono le 11.45, la partenza prevista per le 11.30 e' stata posticipata alle 12.30.
Il pacco gara contiene tra le altre cose il buono per il parcheggio dell'auto, quindi ritorno di buon passo sotto il diluvio all'auto con tutta la mia mercanzia dell'andata piu' il pacco gara...
Arrivo in macchina fradicio e decido di mettere direttamente la muta, anche perche' non ho altra roba asciutta, metto il cambio nella sacca e mi incammino verso la piazza.
Piove ancora, ma la muta e' bituata a ben altro! Arrivo che sono le 12.10, sono ancora tutti al riparo dalla pioggia, iniziano a girare voci abbastanza insistenti che la manifestazione verra' annullata, anche perche' son caduti un paio di fulmini proprio sul lago e diverse persone hanno preferito tornarsene a casa.
La domanda che ho nella testa e' sempre la stessa... che faccio? Vado o resto? Boh... proviamo a restare ancora un po' visto che sta' smettendo di piovere.
A questo punto succede l'imprevedibile, una sorta di miracolo minore si avvera sul lungolago di Pella, le speranze di circa cinquecento persone presenti a guardare il cielo diventano una realta' in meno di dieci minuti: il sole, ma non un sole cosi' cosi' da giornata variabile, un vero autentico e caldo sole degno di una domenica di luglio con tanto di cielo blu sopra il lago!
In meno di cinque minuti ci raduniamo tutti nella zona della partenza, non c'e' stato bisogno di annunci o megafoni, nessuno ha detto nulla, il sole e' uscito e semplicemente siamo andati tutti verso l'acqua, come se una tromba muta avesse suonato l'adunata nelle nostre teste.
L'ingresso in acqua e' abbastanza particolare, si tratta di una lingua di cemento che costeggia il marciapiede per una cinquantina di metri dove il lago fa' una leggera ansa, il cemento e' piuttosto ripido ed il tratto per entrare in acqua breve, l'effetto che da' e' quello di un piccolo anfiteatro tra lago e terraferma.
E' proprio in questo anfiteatro che quasi tutti stanno prendendo posto perche' i non agonisti, che poi sono la maggior parte, partiranno da li.
Io preferisco entrare ad "assaggiare" l'acqua insieme ad altri nuotatori, mi allontano dalla costa una trentina di metri e mi giro a guardare indietro. Lo spettacolo e' impressionante.
Grossomodo trecento persone in muta o costume, tutti con la loro boa bianca sottobraccio sono schierati sull'anfiteatro che da' sul lago, un colpo d'occhio incredibile: sembrano gli spartani alle Termopili, tutti con lo scudo bianco in pugno ad aspettare i persiani!!!
A quanto pare la parte di Leonida oggi la fara' il sindaco di Pella, che dara' il via alla gara.
Dai megafoni arriva una nuova indicazione: partiremo tutti in acqua, gli agonisti davanti e noi nuotatori della domenica dietro, effettivamente la rampa di cemento e' molto ripida e l'ingresso in acqua abbastanza scivoloso, rischiare un incidente alla partenza sarebbe davvero stupido, bravi gli organizzatori a cambiare idea.
Ancora qualche momento di attesa, qualche applauso da parte di tutti i presenti per sollecitare il via, poi il conto alla rovescia scandito da tutti quanti in acqua come se fossimo al veglione di capodanno ed infine il fatidico "VIA!".
Partiamo, stavolta decido di non partire troppo indietro, ho un'idea di quello che mi aspetta, qualche botta la prendero' ma non voglio lasciare andare il gruppo e poi mettermi all'inseguimento.
Nuoto in mezzo agli altri per qualche centinaio di metri cercando di prendere il mio ritmo, quando mi si aprono dei varchi davanti allungo per infilarmici subito e cosi' avanzo un po' alla volta nel gruppo.
Mi sembra passato pochissimo e mi trovo quasi davanti alla prima boa, a ridosso dell'isola di San Giulio. Mi accorgo che si sono formati due grossi gruppi di nuotatori, uno che e' una cinquantina di metri avanti a me ed un'altro una trentina di metri indietro, gli spazi per nuotare sono diventati decisamente piu' "vivibili".
Il passaggio della boa e' molto suggestivo, si vede il fondo roccioso e si passa proprio accanto ad una darsena antica, ci sono anche un paio di cespugli fioriti a completare il quadretto, decido di fare qualche metro a rana per godermi un po' questo angolo dell'isola, visto che non ho ambizioni da cronometro e non so quando mi ricapitera' l'occasione di passare da qui.
Adesso il porto di Orta inizia a vedersi bene, con le barche ormeggiate ed il corridoio di boe dell'arrivo, metto giu' la testa e provo ad aumentare un po' il ritmo che fin'ora e' stato piuttosto blando, vorrei raggiungere il gruppone davanti, ma spingendo piu' forte non mi rendo conto di andare completamente fuori rotta per ben due volte. Non li prendero', pazienza.
L'arrivo e' davvero suggestivo, si entra nel corridoio di boe, si inizia a vedere il fondo e c'e' una passerella con due gradini per uscire dall'acqua, ci sono anche due persone che aiutano a fare i primi passi fuori dall'acqua, seguiti da altri due armati di forbici per tagliare il cordoncino della boa di sicurezza. Ancora un punto all'organizzazione.
Dietro al corridoio di transenne che porta alla zona del ristoro c'e' un sacco di gente che guarda i nuotatori mentre escono dall'acqua, applaudono, salutano, fanno foto, aspettano i loro parenti e amici... insomma, davvero una bella festa!
Bevo qualcosa e recupero la mia borsa col cambio e vado direttamente verso i battellini che riportano a Pella, ho voglia di tornare a casa in fretta per raccontare a mia moglie questa giornata, vederla dietro le transenne dopo l'arrivo sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta ma non si puo' aver tutto.
Sul battello scambio qualche impressione con le altre persone a bordo, sono tutti soddisfatti della giornata e notiamo che il cielo sta cominciando nuovamente a riempirsi di nuvole abbastanza minacciose: tempismo perfetto!
Metto in moto la macchina e mi avvio verso casa, per il ritorno ho anche trovato un compagno di viaggio, Carlo, che ha fatto la traversata abita vicino a me ed addirittura lavorava dove lavoro io ora, voglio fare in fretta, ho un sacco di cose da raccontare.

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